Gent.mo Dott. Ruotolo….

by frb-editor 10 Dicembre 2015

Piero Cavallotti, consigliere di Futuro Rossoblu, risponde all’intervista di Sandro Ruotolo, apparsa su Repubblica di oggi.

Gent.mo dott. Ruotolo,

leggo questa mattina una sua intervista su Repubblica Bologna a proposito del suo intervento di ieri in cui ha stigmatizzato i cori della curva Bulgarelli di domenica scorsa, in occasione di Bologna-Napoli. Sono sincero: mi ha deluso. Profondamente. E la delusione è accentuata dal fatto che l’ho sempre ritenuta, e la ritengo tuttora, ottimo giornalista. Ma, si sa, anche i migliori giornalisti possono scivolare, ogni tanto. Riassumendo il suo intervento: lei domenica era allo stadio Dall’Ara in tribuna laterale e ha sentito dei cori che l’hanno fatta arrabbiare. Quali cori? Ecco l’elenco: Merda Napoli, Noi non siamo Napoletani, Pulcinella pezzo di merda, A siv tot di maruchein (traduco per i non bolognesi: Siete tutti marocchini, dove l’aggettivo ‘marocchino’ a Bologna è usato dai tempi dell’unità d’Italia per definire chi abita da Firenze in giù). Se poi avesse usato anche l’orecchio destro, e non solo il sinistro, avrebbe sentito i tifosi napoletani urlare “Bolognese pezzo di merda” e “Bologna, Bologna vaffanculo”. Per carità, cori molto poco eleganti. Io non li userei mai durante una cena, o alla presentazione di un libro, o mentre viaggio in treno. Ma le ricordo che eravamo in uno stadio, durante una partita molto sentita, e il cui andamento ha fatto salire l’adrenalina e la passione a tutti i presenti. Lei dice che va allo stadio due/tre volte l’anno. Non aveva bisogno di specificarlo, mi creda. Si vede. Perché se lei lo frequentasse un po’ di più in qualsiasi luogo della terra, saprebbe che quella è ordinaria amministrazione. Che può piacere o non piacere, ma che esiste da sempre e ovunque. Lei ha palesemente parlato e tranciato giudizi su una realtà che non conosce, cosa che fatta da un giornalista non depone molto a suo favore.

Ma mi permetta di concentrarmi su alcune chicche del suo intervento. Mi spiega per quale motivo il celeberrimo “Giulietta è una zoccola” è ‘trasgressivo’, come dice lei, e “Pulcinella pezzo di merda” è razzista? Vorrei semplicemente capire i suoi criteri di giudizio, estetico e sociologico. Mi spiega che cosa c’entra la tragica vicenda di Ciro Esposito con i cori di domenica (che sarebbe come citare il mostro di Firenze in una causa condominiale, più o meno)?

Vede, dott. Ruotolo, il politicamente corretto è qualcosa che nasconde molte insidie. Per carità, ci sono molti limiti che non si devono superare, ma ci sono luoghi e circostanze in cui questi limiti si spostano. Una cena al Grand Hotel è diversa una cena in osteria, e una prima alla Scala è diversa da una partita di calcio. Quando il politicamente corretto viene permeato da burocrazia e ipocrisia diventa qualcosa di ridicolo. Come sono ridicoli i 15.000 euro di multa inflitti al Bologna Football Club per il coro “Pulcinella pezzo di merda” in quanto ‘discriminazione territoriale’. Lei davvero non coglie la stupidità di questa cosa? Comunque nella curva del Bologna ci stiamo organizzando. Non canteremo “Gianduja vaffanculo” quando arriverà il Torino, né “Colombina bagascia” se dovessimo incontrare il Venezia, né “Rugantino nullafacente” di fronte alla squadre romane. Promesso. E se dovessimo sentire il coro “Balanzone ciccione di merda” invieremo regolare denuncia alle autorità di polizia.

 

Suo affezionatissimo Piero Cavallotti

 

P.S.

Insieme alla sua intervista, sul giornale c’è la notizia della presentazione di un libro su Beppe Viola. Se è ancora a Bologna ci vada, dott. Ruotolo, ci vada. E provi a farsi contagiare un po’ dall’ (auto)ironia, dalla leggerezza e dal senso dell’umorismo di quel grandissimo personaggio.

Tags: