Lettera a Repubblica

by frb-editor 9 Aprile 2014

Ho letto con interesse la lettera del geometra Gian Paolo Rimondi a Repubblica di ieri, nella quale critica “il suo amico” Carlo Vico e “chiunque” si erga al ruolo di pubblico censore delle sorti del Bologna FC, raccogliendo facili consensi. Io, come Carlo Vico, presiedo una delle Associazioni Rossoblu, (Futuro Rossoblu) e ricordo che un sostegno reale al Bologna FC l’abbiamo già fornito: i tifosi hanno versato complessivamente 880.000 € nelle casse della società. Pur di fronte a questo contributo economico, forse piccolo, ma comunque superiore al quello del geom. Rimondi (560.000 euro;), abbiamo sempre dovuto costatare che le Associazioni vengono purtroppo considerate alla stregua di un gruppo di tifosi e non un vero e proprio socio di Bologna FC 1909. Azionisti, quindi, non gruppo di tifosi, né tantomeno un “chiunque”. Questo atteggiamento da parte del C.d.A. di  Bologna FC 1909 nei nostri confronti si è purtroppo concretizzato diverse volte nel corso degli anni: mesi e mesi per ottenere un colloquio con la dirigenza, fastidio nel dare risposte a nostre precise domande sulla gestione, e,  al contrario di quanto inizialmente prospettato, nessun nostro rappresentante all’interno del C.d.A. del club. Aggiungo ancora che le critiche all’operato gestionale della società, non sono uno sport che abbiamo iniziato a praticare adesso, ma hanno radici più lontane. Futuro Rossoblu ha presentato, in entrambe le assemblee dei soci a cui ha partecipato, appunti di forte e documentata critica all’operato societario; e si noti che queste critiche sono state poste in tempi in cui i “95 punti in due anni” mascheravano lacune gestionali già evidenti a un occhio attento.  E che dire del fatto che, pur essendo soci, abbiamo scoperto da un articolo di Repubblica il prezzo ( 1.650.000 €) del terreno su cui verrà costruito il centro tecnico e di cui il geom. Rimondi e suo fratello erano comproprietari, così come abbiamo saputo sempre da Repubblica che il figlio del geom. Rimondi è stato, molto inopportunamente, tra coloro che hanno redatto la perizia del valore del terreno, e che, pur nell’imminenza dell’inizio lavori, alle Associazioni, non è stato presentato alcun business plan dell’opera che questa dirigenza ha più volte definito cruciale per il futuro del BFC 1909? Crediamo pertanto, come azionisti, prima ancora che come tifosi, di avere non solo il diritto, ma anche il dovere di criticare l’operato di questa dirigenza che in tre anni ha generato perdite d’esercizio per circa 14 milioni di euro, portando al dimezzamento del capitale sociale e indebolendo la squadra in maniera significativa.
E intendiamo esercitare questo nostro diritto/dovere fino a quando un solo euro di proprietà delle associazioni resterà nella cassa del BFC 1909.

Manuel Gulmanelli
Presidente di Futuro Rossoblu

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