Da Repubblica di oggi, sul tema stadio

by frb-admin 31 Gennaio 2016

Ho letto con interesse l’intervista a Claudio Fenucci su Repubblica di oggi riguardo a un tema che è molto caro ai tifosi: il nuovo “Dall’Ara”. La descrizione del progetto mi piace molto: “unico, coinvolgente e che porti punti alla squadra”, così come l’idea di averlo pieno quasi sempre, evitando le invasioni di tifosi “strisciati”. Non concordo però sulla capienza di 25.000 che viene prospettata e sul concetto “più il biglietto ha valore e meglio è”. Sarei per un ritocco verso l’alto dei posti, per arrivare vicino ai 30.000. Si diventa tifosi (e quindi clienti) allo stadio, non davanti alla TV. Si diventa tifosi con la partecipazione: battendo le mani tutti insieme, cantando i cori, sventolando i colori. Grazie a Joey Saputo e all’ottimo lavoro dello stesso Fenucci, Il Bologna è appena rientrato in serie A, viene da 20 anni sportivamente atroci ed è senza trofei da oltre 40.A questo aggiungiamo uno Stadio scoperto e in condizioni precarie nonostante i lavori, i 18000 abituali sono una solida base da cui ripartire, base che dimostra la grande potenzialità della piazza. Con un impianto nuovo, una squadra che lotta per il vertice e una politica di incentivazione delle presenze allo stadio (che lo stesso BFC sta meritoriamente portando avanti) la dimensione dei 30.000 garantirebbe un’alta media di presenze, mantenendo però, il carattere inclusivo e non esclusivo dello Stadio, un luogo di aggregazione e non uno spazio d’elite, come fu “il palazzo” della Virtus dell’era Porelli.

Manuel Gulmanelli

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